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Monte Barone dalle piane di Rivò

Dati tecnici

Segnavia:

G1+G8

Località di partenza:

Piane di Rivò

Località di arrivo:

Monte Barone

Quota di partenza:

983 m

Quota di arrivo:

2044 m

Durata:

3 ore per la salita, 5 ore per l’intera gita

Dislivello:

1061 m

Categorie

Tipo di escursione:

Trekking

Stagione:

Tarda primavera/estate

Raggiungi la vetta simbolo della Valsessera e godi di un panorama a 360°, dal Monviso al Gran Paradiso, dal Monte Rosa fino alle grandi città lombarde della pianura

Accesso e parcheggio

Raggiungere Coggiola (BI) in automobile. Dal centro del paese una strada si stacca verso monte (via Castello) e, passando per le frazioni Rivò e Viera, dopo 8 km raggiunge le Piane di Rivò. Passata un'ampia curva verso destra si incontrano diversi cartelli segnaletici che indicano l'inizio dei sentieri. Parcheggio comodo a lato dell'asfalto.

Percorso

Nei pressi della Chiesetta delle Piane di Rivò si imbocca l’ampia via che, in breve, porta ad un piccolo bosco di conifere oltre il quale si raggiunge la Piana del Croso; subito il sentiero si addentra verso il fondo del vallone del Rio Cavallero. Si risale il versante destro orografico superando l’indicazione per la Via della Discordia della Palestra di Roccia Oliva. Si raggiunge un fitto bosco di conifere all’interno del quale è posta la ex Casa Forestale, ora Rifugio, “la Ciota” (m. 1226 – ore 0,40). Qui si abbandona il sentiero G1, che prosegue a sinistra dell’edificio e si imbocca invece a destra l’itinerario G8. Con alcuni tornanti, in moderata salita, si guadagna la dorsale che si stacca dal monte Pissavacca; da qui è visibile il rifugio e l’intero itinerario di salita. Si risale il crinale tra basse conifere e affioramenti rocciosi. Quando il bosco si infittisce (località “La Bura”), si abbandona la dorsale tenendosi a sinistra su terreno pianeggiante. Si riprende poi a salire, fuori dal bosco, percorrendo il ripido versante del monte Pissavacca fino ad arrivare al caratteristico tratto dirupato denominato “Scarpie” (m. 1435 – ore 0,35 dalla Casa Forestale), dove il sentiero è stato ricavato collocando scalini di pietra e lavorando la viva roccia. Per una maggiore sicurezza il tratto è attrezzato con corda fissa.

Si prosegue quindi fino a raggiungere i ruderi dell’Alpe Ponasca (m. 1535) e, subito dopo, il bivio con il sentiero G1a (m. 1544 – ore 0,30 dalle Scarpie), che giunge dalla Baita Ranzola.

Con una serie di brevi risvolti sul ripido pendio erboso, si raggiunge in breve tempo il Rifugio Monte Barone del C.A.I. Valsessera (m. 1587 - 2 ore dalla partenza). Da qui Si rimonta il ripido pendio erboso che conduce in cresta, alla Bocchetta di Ponasca.

Si prosegue seguendo il sentiero G8 e restando leggermente sul lato sinistro (Sessera) del crinale, guadagnando rapidamente quota su terreno ripido fino ad una breve spianata. Si supera una leggera depressione e ci si incunea tra roccette sui ripidi pendii terminali. Si attraversa poi, diagonalmente, verso destra, passando sotto una caratteristica campana posta sopra una nicchia di vetro all’interno della quale è presente una bella statua della Madonna. Dopo pochi metri si raggiunge la vetta (m. 2044 – 1 ora dal rifugio). In corrispondenza della vetta è stata collocata dal C.A.I. Valsessera una rosa dei venti con indicazione delle varie cime visibili.

Discesa lungo l’itinerario di salita.

Riferimenti

Passeggiate sulle montagne del Biellese di Corrado Martiner Testa - Blu edizioni

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