Flora e Fauna
Il Biellese è una splendida vetrina di paesaggi: un'area relativamente poco estesa che presenta ambienti molto diversi tra loro. Riserve naturali ed aree protette, giardini e parchi rappresentano un patrimonio di sicuro interesse naturalistico ed un paradiso per gli appassionati di botanica.
Da un punto di vista faunistico, l'habitat così variegato del territorio consente di incontrare, durante le escursioni, una notevole varietà di specie sia selvatiche sia da allevamento.
IL BIELLESE NORD ORIENTALE
FLORA
La vegetazione è quella tipica degli ambienti pedemontani e montani piemontesi, con boschi di latifoglie (castagno, faggio, acero montano, frassino, rovere e betulle) e di conifere.
Si segnala il bosco spontaneo di abete bianco situato nei pressi dell'Alpe Cusogna in Alta Val Sessera Si segnalano inoltre alcune aree di rilevante pregio naturalistico per la presenza di specie rare come l'Euphorbia carniolica nella zona montana della Valle Sessera e la Scopolia carniolica sulle pendici del monte Gemevola o l'Orniello (Fraxinus ornus), l'Erica cinerea e la rara felce Osmunda regalis nella zona delle Rive Rosse;
Importante e' la Daphne cneorum, abbondantemente diffusa dall'Alpe Noveis al Gemevola.
FAUNA
Nella parte alta della Valle Sessera nidificano oltre 60 specie di uccelli .Tra le più pregiate,ricordiamo il Francolino di Monte, il Gufo Reale e la Civetta Capogrosso. In Valle Sessera nel 1996 è stato reintrodotto il Cervo. Sono diffusi anche il Camoscio e il Capriolo con una densità tra le più alte delle Alpi occidentali.
Molto comuni sono la Volpe, il Tasso, la Faina e il Cinghiale, la Marmotta, la Lepre variabile, l'Ermellino, la Martora, il Fagiano di Monte, la Pernice Bianca e la Coturnice.
I veri gioielli naturalistico della Valsessera sono il Carabo d'Olimpia, coleottero chiamato localmente "Boja d'or" e la Formica rufa, entrambe specie protette.
IL BIELLESE NORD OCCIDENTALE
FLORA
La vegetazione è quella tipica degli ambienti pedemontani e montani piemontesi, con boschi di latifoglie (Castagno, Faggio, Acero montano, Frassino, Rovere e Betulle) e di conifere.
Nel settore occidentale della valle Cervo lungo la cresta tra il colle della Gragliasca e il Gran Gabe si trova l'unico affioramento di rocce calcaree delle montagne biellesi. In tale area vivono specie botaniche uniche per il biellese quali l'Aquilegia alpina, la Stella alpina, l'Aster alpinus, l'Artemisia e una ranuncolacea molto rara, il Delphinium elatum.
FAUNA
L'alta Valle Cervo comprende i piu' estesi habitat per la tipica avifauna alpina. Lungo versanti e creste comprese tra il monte Bo' e il monte Mars nidificano la Pernice bianca e il Fagiano di monte. In Valle Elvo grazie ai tipici ambienti aperti a pascolo sono presenti specie come la Coturnice, la Lepre comune, la Quaglia e l'ormai rarissimo Re di quaglie.
Comuni sono la Volpe, il Tasso, la Faina e il Cinghiale, la Marmotta, la Lepre variabile, l'Ermellino, la Martora e l'Aquila reale.
Camosci e caprioli popolano tutti i valloni della Valle Cervo e della Valle Elvo.
Piccoli gruppi di stambecchi si possono osservare, provenienti dalla Val Sesia e Valle d'Aosta, lungo le creste del monte Mars in valle Elvo e del monte Bo' in valle Cervo.
Il Cervo comincia a colonizzare con piccole popolazioni le zone della valle Cervo prossime alla valle Sessera.
IL BIELLESE SUD OCCIDENTALE
FLORA
La vegetazione è quella tipica degli ambienti pedemontani e montani piemontesi, con boschi di latifoglie (Castagno, Faggio, Acero montano, Frassino, Rovere e Betulle) e di conifere, a fianco di brughiere e aree cespugliate.
Le piccole valli laterali dalle quali scendono i rii affluenti dell'Elvo sono caratterizzate da dense macchie di vegetazione dal vivido verde, costituite anche da noccioleti, ontani bianchi, aceri di monte e frassini, ontani neri, sambuchi e salici.
Macchie arbustive, presenti anche in prossimità dei corsi d'acqua, sono costituite prevalentemente da felci, dalla ginestra e dal mirtillo.
Sulla Serra, accanto ai rimboschimenti, si trovano soprattutto querceti con rovere, farnia, roverella e carpino bianco e il castagno compare sempre più abbondante accanto agli aceri frassineti. La robinia o gaggia si trova soprattutto lungo i corsi d'acqua, ma l'invasione di questa specie è ancora più massiccia in prossimità della pianura e nella pianura stessa, a scapito di boschi preesistenti.
FAUNA
La valle Elvo ha mantenuto maggiormente, rispetto le altre valli Biellesi, gli ambienti aperti a pascolo favorendo la presenza di specie come la Coturnice, la Lepre comune, la Quaglia e all'ormai rarissimo Re di quaglie legati agli ambienti coltivati di media montagna. Comuni sono la Volpe, il Tasso, la Faina e il Cinghiale, la Marmotta, la Lepre variabile, l'Ermellino, la Martora e l'Aquila reale.
IL LAGO DI VIVERONE
FLORA
L'ambiente del Lago di Viverone presenta due aspetti differenti: mentre la sponda esposta a sud del lago ospita strutture ricettive e di svago, la sponda esposta a nord è selvaggia, ricca di canneti di Phragmites australis e di boschi di ontano nero (Alnus Glutinosa).
FAUNA
Le acque del lago ospitano numerose specie ittiche, di cui la più nota è il coregone. L'avifauna comprende germani reali, gabbiani, svassi, aironi; meno frequenti il nibbio bruno, il cormorano e il tarabuso.
IL BIELLESE CENTRO ORIENTALE
FLORA
Il territorio è caratterizzato da una varietà di ambienti: dai boschi di castagno alle brughiere della Baraggia, dai crinali brulli di Curino ai vivai di Valdengo e Vigliano fino ai bellissimi pascoli tra Piatto e Quaregna.
La vegetazione prevalente è costituita da boschi di castagno, insieme ad altre tipi di vegetazione: l'ambiente della Baraggia, costituito da praterie e brughiere; i radi arbusteti che caratterizzano le Rive Rosse con presenza di specie come l'orniello e di piante pioniere come il pioppo tremulo e la betulla; infine, i boschi in cui sono diffuse querce ed imponenti farnie. Da notare la presenza di specie inconsuete per queste zone come i faggi di Castellengo, il cerro o i singolari grandi platani lungo le rive dell'Ostola.
Anche la vegetazione della Baraggia, relitto dell'era glaciale, presenta specie poco comuni nella zona perché tipiche di climi molto freddi, come il giaggiolo o iris siberiano (Iris sibirica); il giglio dorato (hemerocallis lilio-asphodelus) e la genzianella mettimborsa (Gentiana pneumonante).
FAUNA
Tra gli animali selvatici, diffusi sono cinghiali, caprioli, lepri, tassi, ricci, donnole e volpi. Ricca l'avifauna soprattutto in alcune aree come la Pianetta di Cossato, le Rive Rosse e la Baraggia.
Per quanto riguarda gli insetti, pur essendo più difficilmente osservabili, la Baraggia presenta alcune specie difficilmente rintracciabili altrove, come l'Agonum livens, l'Agonum ericeti, il Bembidium humerale e il Fissocatops westi. Infine, qui si trovano anche due specie di farfalle, la Coenonynpha oedippus o ninfa delle torbiere, a rischio di estinzione in Europa, e la Maculinea alcon (strettamente legata alla genziana mettinborsa).
IL BIELLESE SUD ORIENTALE
FLORA
Il territorio della Bessa prevede la comparsa di licheni e muschi, seguiti da felci, brugo ed arbusti come il sorbo montano, il ligustro, il prugnolo. Tra le specie arboree predominano le querce, ma non mancano ciliegi selvatici e "a grappoli", betulle, frassini, castagni e noccioli.
La vegetazione tipica dell'ambiente baraggivo è costituita da praterie e brughiere a prevalenza di alte erbe, le molinie, di brugo nonché di felce aquilina; sono presenti inoltre specie poco comuni nella zona perché tipiche di climi molto freddi, come il giaggiolo o iris siberiano (Iris sibirica); il giglio dorato (hemerocallis lilio-asphodelus) e la genzianella mettimborsa (Gentiana pneumonante).
FAUNA
Tra gli animali selvatici, diffusi sono cinghiali, caprioli, lepri, tassi, ricci, donnole e volpi. Tra gli uccelli sono frequenti, soprattutto in Bessa, il picchio, la ghiandaia, la poiana, l'allocco e il succiacapre, un interessante uccello dalle abitudini crepuscolari.
Per quanto riguarda gli insetti, pur essendo più difficilmente osservabili, la Baraggia presenta alcune specie difficilmente rintracciabili altrove, come l'Agonum livens, l'Agonum ericeti, il Bembidium humerale e il Fissocatops westi. Infine, qui si trovano anche due specie di farfalle, la ninfa delle torbiere (Coenonynpha oedippus), a rischio di estinzione in Europa, e la Maculinea alcon (strettamente legata alla genziana mettinborsa).